Pronunciamento del TAR Lazio
La Presidenza Nazionale ANDI ha diffuso il seguente comunicato che si riporta integralmente:
Il TAR del Lazio, in una sentenza nella quale non accetta la “sospensiva” richiesta dalla FIMMG del DM ECM sulle Società Scientifiche (decreto per il quale anche ANDI ha proposto ricorso, ma nel merito) ha finalmente precisato che il professionista che non ha rapporto con il SSN, ma esercita in regime libero professionale, non è obbligato a seguire programmi ECM. Testualmente la sentenza recita:
“…L’ECM s’appalesa obbligatoria solo per i sanitari dipendenti dagli enti del SSN, o per quelli che con esso collaborano in regime di convenzione o d'accreditamento, tant’è che questo se ne accolla i costi. Viceversa, per i professionisti, che erogano prestazioni sanitarie non coperte dal SSN, il controllo della prestazione connesso alla formazione e all’aggiornamento è rimesso, oltre che al mercato (ossia all’apprezzamento, o meno, del cliente-paziente), agli Ordini ed ai Collegi professionali, onde per costoro l’ECM rappresenta un onere, non già un obbligo. “
Dopo cinque anni di dibattiti, l’interpretazione di ANDI risulta essere quella corretta! “La formazione continua è un obbligo deontologico per il libero professionista – ha detto il Presidente Roberto Callioni – non deriva certamente da una legge di riforma del SSN. Il TAR del Lazio ci ha dato ragione”. L’ANDI si batterà affinché l’obbligo deontologico sia riconosciuto dalle autorità di governo statali e regionali sotto tutti gli aspetti, anche quelli legati alle facilitazioni fiscali, attraverso la promozione di un modello di aggiornamento professionale “dedicato”.
Vale la pena aggiungere che nell'ultimo Consiglio Nazionale ANDI, nell'ambito di una tavola rotonda, molto forti erano state le pressioni proprio dal Segretario della FIMMG dr. Falconi e dal Presidente del Collegio dei Docenti prof. Dolci perchè ANDI rivedesse la sua posizione in merito alla non obbligatorietà dell'ECM da parte dei liberi professionisti. In quella sede sia il Presidente di ANDI Roma che il Presidente di ANDI Lazio hanno assunto una posizione fortemente critica su questa ipotesi. Tale posizione è stata condivisa dalla maggioranza dei Presidenti provinciali e regionali presenti.
E' con piacere che comunichiamo questa prima definizione ufficiale dei confini dell'obbligo dell'ECM che, nella realtà, non è mai stato ufficialmente definito obbligatorio per i liberi professionsiti. Il Ministero della Salute infatti non ha mai emanato alcun atto regolementare o esplicativo che chiarisse l'effettivo l'obbligo dell'ECM per i liberi professionisti "puri". Va detto però che il pronunciamento del TAR Lazio ha un valore abbastanza limitato, pur nella sua indubbia importanza. La materia attende quindi ancora una sua definizione.
ANDI ritiene comunque che una forma di aggiornamento continuo debba essere comunque codificata, anche se in termini premiali e non punitivi.
Marco Aguiari
Presidente Provinciale
ANDI sezione di Roma